Le esultanze passate alla storia, la Juve fa tendenza: tre ex in classifica

30. Vincenzo Montella

Per la sua piccola statura e per la sua caratteristica esultanza in occasione dei gol, che lo vedeva spalancare le braccia come ali mentre si lanciava in picchiata da una parte all’altra, Vincenzo Montella era soprannominato “l’aeroplanino”.

29. Temuri Ketsbaia

La bizzarra esultanza di Temuri Ketsbaia per il Newcastle United contro il Bolton Wanderers nel 1998 è più memorabile di qualsiasi cosa il georgiano abbia fatto in campo nei suoi tre anni al club. Infastidito per essere stato escluso dalla formazione titolare dopo un infortunio, dopo il gol vittoria in extremis, ha lanciato la maglietta tra la folla, ha cercato di togliersi gli scarpini e poi, in un momento di rabbia, ha preso a calci i cartelloni pubblicitari. Vergognandosi dell’incidente, ha affermato di non aver mai più guardato la partita.

28. Robbie Keane

Una ruota, una corsa in avanti e una mitragliata finale. La sua esultanza era una ginnastica amatoriale. Roba da parco giochi, insomma. Ma lui lo ha fatto per tutta la sua carriera ed è diventato il suo simbolo.

27. Raul

L’ex attaccante della Spagna e del Real si baciava l’anulare dopo aver segnato, un gesto che forse non è il più emozionante, ma che è diventato iconico. È famoso anche per essersi messo il dito sulle labbra dopo aver segnato in un Clasico contro il Barcellona al Camp Nou nel 1999.

26. Facundo Sava

Il periodo trascorso da Facundo Sava al Fulham non è stato memorabile, ma l’attaccante argentino si è distinto per un altro aspetto. Teneva una maschera nel calzino e la indossava per festeggiare i gol. Aveva iniziato questa abitudine in Argentina, dopo una vittoria in extremis contro l’Estudiantes. In Premier ha usato una maschera di Zorro e poi una più tradizionale bianca e nera. 

25. Edinson Cavani

L’attaccante uruguaiano festeggia con l’arco e la freccia, che secondo lui è un omaggio ai nativi del suo Paese.

24. Craig Bellamy

Craig Bellamy è stato al centro delle cronache prima della sfida di Champions League del Liverpool contro il Barcellona al Camp Nou nel 2007 per aver aggredito il compagno di squadra John-Arne Riise con una mazza da golf durante un breve viaggio in Portogallo. Entrambi i giocatori iniziarono la partita e, giustamente, segnarono i gol della vittoria per 2-1 dei Reds. Dopo il gol l’ex attaccante del Galles ha festeggiato con un colpo di golf immaginario. Molti giocatori hanno riso, ma Riise ha poi definito il gesto irrispettoso.

23. Eto’o

Jose Mourinho ha suscitato polemiche nel 2014 quando ha messo in dubbio l’età dell’attaccante Samuel Eto’o. “Abbiamo Eto’o ma ha 32 anni, forse 35, chi lo sa?”, ha detto il portoghese in conferenza stampa. Il camerunense ha risposto brillantemente segnando nella partita successiva del Chelsea, contro il Tottenham, e ha festeggiato vicino alla bandierina del calcio d’angolo mimando un uomo anziano che soffre e fatica a camminare.

22. Julius Aghahowa

Molti giocatori hanno festeggiato con capriole o salti mortali nel corso degli anni, tra cui Miroslav Klose, Obafemi Martins, Nani, Tresor Lomana LuaLua e Jose Dominguez, ma nessuno come Julius Aghahowa.

Il nigeriano si è imposto all’attenzione del mondo in occasione della Coppa del Mondo del 2002, dove ha segnato l’unico gol delle Super Aquile – nella sconfitta per 2-1 contro la Svezia – e ha festeggiato con sei capriole all’indietro e un salto mortale. Impressionante, anche se un po’ vistoso.

21. Alan Shearer

Quando Alan Shearer segnava, si sapeva sempre cosa sarebbe successo dopo: un braccio alzato in aria e un grande sorriso mentre correva da solo. E lo ha fatto per 260 volte.

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